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Carvone: nuovo studio rivela le sue proprietà benefiche

Il carvone, un , è presente in abbondanza negli di cumino, aneto e menta verde. Questo composto è caratterizzato da proprietà antisettiche ed è impiegato come repellente per zanzare e come agente aromatizzante nell’industria alimentare.

La secrezione del carvone dalle piante aromatiche varia in base alla specie, alle parti utilizzate e ai metodi di estrazione. La sua formula chimica è C10H14O, e il nome I.U.P.A.C. è 2-metil-5-(1-metilenil)-2-cicloesen-1-one. Il carvone si presenta come un liquido limpido e incolore, con una di ebollizione di 231 °C e una temperatura di fusione di 25.2 °C. È scarsamente solubile in acqua fredda, ma solubile in composti organici come etanolo, etere etilico e cloroformio.

Struttura e forme enatiomeriche

Il carvone possiede un carbonio asimmetrico e si esprime in due forme enantiomeriche, che presentano le stesse proprietà chimiche e fisiche, ma differiscono nel potere ottico rotatorio: + 61° per l’enantiomero S e – 61° per l’enantiomero R. Questi enantiomeri generano risposte biologiche diverse, soprattutto in relazione ai recettori olfattivi, con l’enantiomero S che emana un odore di semi di cumino e l’enantiomero R un profumo di menta.

Sintesi e produzioni

Il carvone può essere estratto da fonti naturali oppure sintetizzato. La forma destrogira si ottiene per distillazione frazionata dell’olio di cumino, mentre la forma levogira richiede un trattamento con solfuro di idrogeno seguito da una con idrossido di potassio. La maggior parte del carvone commercialmente disponibile è prodotta attraverso il limonene, utilizzando metodi sintetici che prevedono reazioni con catalizzatori come il palladio (II) o sali di rame in acido acetico o metanolo.

Inoltre, la biosintesi del carvone nel frutto del cumino avviene tramite un percorso in tre stadi che inizia dal geranil difosfato. Diversi metodi sintetici conducono a rese variabili, inclusi processi che utilizzano biocatalizzatori come il lievito di birra per ottenere diidrocarvone in forme pure.

Proprietà e applicazioni

Studi scientifici hanno evidenziato che il carvone possiede numerose proprietà farmacologiche, incluse attività antibatteriche, antimicotiche e antinfiammatorie. Inoltre, il carvone ha mostrato effetti neuroprotettivi e potenziale nel trattamento di disturbi come la depressione e le convulsioni. La sua capacità di penetrare nelle cellule batteriche contribuisce alla sua azione antibatterica, rendendolo utile anche in settori come la disinfezione degli imballaggi alimentari e dei dispositivi medici.

Queste proprietà hanno spinto l’adozione del carvone in vari industriali, tra cui film di acido polilattico, rivestimenti antibatterici e nanoparticelle per l’agricoltura, impiegato nella protezione delle colture e come agente antigermogliante per la conservazione dei tuberi.

Fonte Verificata

Ecco dove si trovano, come funzionano e quali sono le novità

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Attivazione dei Tutor 3.0

A partire dal 7 marzo 2025, sono stati implementati i Tutor 3.0 su alcune tratte della rete autostradale italiana. Questo innovativo sistema, sviluppato da Autostrade per l’Italia e dalla Polizia di Stato, mira a migliorare la sicurezza stradale.

Rete di Monitoraggio

I Tutor 3.0 sono stati installati in 26 tratte, ampliando la copertura a 178 sezioni autostradali per un totale di circa 1800 km. A differenza degli autovelox, i Tutor calcolano la velocità media dei veicoli lungo un tratto di strada.

Funzionamento del Sistema

Il funzionamento si basa su una rete di sensori e telecamere montate su portali autostradali. Questi dispositivi fotografano i veicoli e registrano il loro passaggio in due punti distinti. Se la velocità media supera i limiti consentiti, il sistema invia i dati alla Polizia Stradale per controlli e possibile emissione di multe.

Vantaggi della Tecnologia

Il Tutor 3.0 offre maggiore accuratezza nella scansione delle immagini e nelle misurazioni rispetto alle versioni precedenti, contribuendo così a un monitoraggio più preciso e a una maggiore sicurezza sulle autostrade.

dove sono, come funzionano e cosa cambia

A partire dal 7 marzo 2025, su alcune tratte della rete autostradale italiana, sono stati gradualmente attivati i nuovi Tutor 3.0, un sistema di controllo della velocità più avanzato e preciso rispetto alle versioni precedenti, sviluppato da Autostrade per l’Italia e dalla Polizia di Stato con l’obiettivo di migliorare la sicurezza autostradale. tecnologia è installata in 26 tratte, portando la copertura complessiva a 178 sezioni autostradali per un totale di circa 1800 km. La funzione principale del Tutor è quella di rilevare la velocità media dei veicoli lungo un tratto di strada, a differenza degli autovelox che misurano la velocità istantanea in un singolo punto. Il funzionamento si basa su una rete di sensori e telecamere installate su portali autostradali, che fotografano i veicoli e registrano il loro passaggio in due punti distinti. Se la velocità media calcolata supera i limiti consentiti, il sistema invia automaticamente le informazioni alla Polizia Stradale per la verifica e l’eventuale emissione della multa. Il nuovo sistema si distingue per una maggiore accuratezza nella scansione delle immagini e nella…

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Come agisce un disgorgante per sturare i tubi di scarico del lavandino?

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Ostruzioni nei tubi e utilizzo di disgorganti

Quando laviamo i piatti, piccoli frammenti di cibo e impurità possono accumularsi nei , causando ostruzioni che rallentano o bloccano il deflusso dell’acqua. In tali situazioni, si ricorre frequentemente a disgorganti chimici per risolvere il problema in breve tempo.

Meccanismo di azione dei disgorganti

I disgorganti grazie a sostanze altamente alcaline, come la soda caustica o la candeggina, e sostanze acide, come l’acido solforico. Queste sostanze possiedono un estremo, creando un ambiente corrosivo in grado di dissolvere ostruzioni composte da materiali organici come residui di cibo, grasso e capelli. La reazione chimica di idrolisi scompone questi residui, ripristinando il flusso dell’acqua in pochi istanti.

Aggressività chimica come chiave del successo

L’efficacia di uno sgorgante è legata alla sua aggressività chimica, che consente di affrontare e risolvere rapidamente il problema delle ostruzioni nei tubi.

Come funziona un disgorgante e come riesce a sturare i tubi di scarico del lavandino?

Quando laviamo i piatti può capitare che piccoli frammenti di cibo e altre impurità si accumulino nei tubi, formando ostruzioni che rallentano o bloccano completamente il deflusso dell’acqua. Spesso, in questi casi, ricorriamo a un disgorgante chimico, che, come per magia, libera le tubature in pochi minuti. Ma in quale modo esattamente? Come fa lo sgorgante a fare “svanire nel nulla” l’otturazione? La risposta sta nella chimica: i disgorganti contengono sostanze altamente alcaline (basi forti, come soda caustica – idrossido di sodio – o candeggina – ipoclorito di sodio) o altamente acide (come l’acido solforico). Il loro pH estremo crea un ambiente corrosivo capace di dissolvere le ostruzioni perlopiù composte da materiale organico come residui di cibo, grasso e capelli. In pochi istanti, la reazione chimica, chiamata idrolisi, scompone in pezzetti più piccoli questi residui, ripristinando il normale flusso dell’acqua.

La forza di uno sgorgante sta nella sua aggressività chimica

Quando il si ottura, nella maggior parte dei casi possiamo risolvere il problema…

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Perché i CD della PlayStation 1 avevano il retro nero? Scopriamo il vero motivo di questa scelta.

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Caratteristiche dei dischi PlayStation 1

I dischi dei giochi per 1 si distinguevano per il loro retro di colore . Questa non era solo estetica, ma serviva anche come misura anti-pirateria, conferendo ai CD un aspetto unico e riconoscibile.

Transizione dalle cartucce ai CD

Prima del lancio della PS1, i videogiochi erano prevalentemente disponibili in formato cartuccia, rendendo la pirateria un problema marginale grazie alla difficoltà di duplicazione. Tuttavia, con l’avvento del CD, la situazione cambiò drasticamente. I CD, più facili da copiare, portarono all’emergere di una rete di contraffatti che minacciava il mercato dei videogiochi.

Misure anti-pirateria di Sony

Per combattere il fenomeno della pirateria, Sony decise di modificare il film protettivo in plastica dei dischi. Questa decisione mirava a rendere più difficile la copia non autorizzata dei giochi, garantendo così una maggiore protezione contro la contraffazione e mantenendo l’integrità del mercato dei videogiochi per la nuova console.

Perché i CD della PlayStation 1 erano di colore nero sul retro? Il vero motivo

Qualunque appassionato di videogiochi ricorderà che i dischi dei giochi PlayStation 1 avevano una caratteristica unica: il loro retro era di colore nero. Questa scelta non fu casuale: il lato colorato forniva a questi CD un tocco unico e distintivo e Sony dichiarò anche questo era a un sistema anti-pirateria.

Prima della PS1 infatti la maggior parte dei videogiochi era disponibile solo sotto forma di cartuccia: in questo caso, vista la complessità nel duplicare illegalmente questo supporto, il fenomeno della pirateria era sostanzialmente assente. In quegli anni però le potenzialità del CD erano sotto agli occhi di e quindi anche Sony decise di utilizzare proprio questo supporto per la sua nuova console. Il problema è che questo, a differenza delle cartucce, era molto più accessibile e semplice da masterizzare, e quindi in pochissimo tempo iniziò a svilupparsi una fitta rete di prodotti contraffatti.

Come dichiarato da Sony in un video promozionale dell’epoca, per evitare che ciò accadesse anche ai propri dischi, decise di modificare il film protettivo in plastica presente nella parte…

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Quando Vincenzo Peruggia rubò la Gioconda dal Louvre

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Il furto della Gioconda: come fece Vincenzo Peruggia a rubarla

Il furto della Gioconda è avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 agosto 1911. Vincenzo , un italiano dipendente del , si era introdotto nel museo per rubare il celebre dipinto di Leonardo da Vinci. La sua motivazione principale era quella di riportare l’opera in Italia, considerandola un patrimonio nazionale. Il furto è stato realizzato con astuzia: Peruggia nascose la tela sotto il suo cappotto e riuscì a uscire indisturbato dal museo. Le indagini successive hanno messo in luce dubbi riguardo al ruolo di Peruggia, suggerendo che potesse essere stato incastrato da un mercante d’arte specializzato in falsi. Questo ha aperto a congetture sulle reali dinamiche del furto e sui possibili complici coinvolti nella vicenda.

La verità dietro il colpo d’arte

Nonostante il passare del tempo, il mistero che circonda il furto della Gioconda rimane irrisolto. approfondite degli atti processuali e ricerche storiche continuano a stimolare l’interesse per questa celebre opera d’arte. La figura di Peruggia si è evoluta da ladro a potenziale vittima di un intrigo più grande, alimentando leggende e speculazioni sulla verità dietro uno dei furti d’arte più iconici della storia.

la volta in cui Vincenzo Peruggia la rubò dal Louvre

Il colpo con cui è rubata la Gioconda di Leonardo da Vinci è ancora oggi al centro di ipotesi affascinanti: Vincenzo Peruggia, un italiano che lavorava nel celebre museo, è passato alla storia come il ladro ufficiale che ha compiuto il furto d’arte più famoso della storia, avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 agosto 1911, per riportare la Monna Lisa suolo natio di Leonardo, in Italia. Ma l’analisi degli atti del processo e ulteriori congetture sembrano evidenziare che Peruggia potrebbe essere stato incastrato, forse da un mercante d’arte specializzato in falsi d’autore. Come sono andate davvero le cose e qual è la vera storia del furto della Gioconda? Dopo più di un secolo è difficile dirlo con esattezza, ma possiamo provare a ricostruire la vicenda.

Il furto della Gioconda: come fece Vincenzo Peruggia a rubarla

Secondo la ricostruzione dei fatti avvenuta tramite le indagini e l’analisi degli atti del processo, la storia racconta che tutto inizia verso le 7 di mattina del 21 agosto 1911 a Parigi. Un uomo si aggirava per le sale del Louvre: il suo nome era Vincenzo Pietro…

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Uso della pipì come fertilizzante: sì, se trattata da aziende specializzate.

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Trasformazione dell’urina in fertilizzante

L’urina può essere trasformata in , sfruttando i principi dell’economia circolare. Considerata un inquinante da smaltire, l’urina contiene azoto, fosforo e potassio, elementi essenziali per la crescita delle piante. caratteristica rende l’urina un’opzione sostenibile per la produzione di concimi. Tuttavia, sebbene la trasformazione sia semplice dal punto di vista chimico, è complessa da realizzare in pratica.

Ricerche e sperimentazioni

Ricercatori e tecnici di tutto il mondo, tra cui l’Istituto Federale Svizzero di Scienza e Tecnologia Acquatiche e l’Università di Henan, stanno lavorando da oltre dieci anni per sviluppare metodi efficaci di raccolta e separazione dell’urina dalle altre deiezioni. Questi sforzi hanno portato alla creazione di quello che viene definito il “fertilizzante d’oro”.

Composizione dell’urina e benefici per le piante

L’urina è composta per il 95% di acqua, mentre il restante 5% contiene sostanze organiche e sali minerali. Questi elementi contribuiscono a migliorare la fertilità del suolo e a supportare la crescita vegetale, rendendo l’urina una risorsa preziosa per l’agricoltura sostenibile.

È possibile utilizzare la nostra pipì come fertilizzante? Sì, se trattata da aziende specializzate

Si, è possibile! Esistono tecniche per trasformare l’urina in fertilizzante, cercando così di sfruttarla al meglio nelle agricole secondo principi di economia circolare. L’urina è un inquinante e va quindi smaltito, ma per composizione chimica è anche una potenziale fonte di azoto, fosforo e potassio, elementi essenziali per le piante, ampiamente utilizzati in agricoltura. Quindi, vista la sua composizione, l’urina può diventare un’opzione sostenibile per ottenere un ottimo concime. Se la soluzione è semplice da un punto di vista chimico è in realtà piuttosto complessa da mettere in pratica. perché ricercatori e tecnici in tutto il mondo stanno sperimentando da oltre 10 anni nuovi metodi per raccoglierla e separarla da altre deiezioni. Per esempio, l’Istituto Federale Svizzero di Scienza e Tecnologia Acquatiche e l’Università di Henan hanno trovato dei modi per trasformare l’urina nel “fertilizzante d’oro”.

Come è fatta la nostra pipì e perché è utile per le piante

La nostra è composta per il 95% di acqua e per il resto di sostanze organiche e sali minerali. Il…

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Roghi sul sarcofago di Chernobyl estinti dal drone, ma persiste la falla alla centrale nucleare.

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Incendi Domati al Sarcofago di Chernobyl

Tutti i roghi del reattore 4 della centrale nucleare di sono stati domati dopo un incidente avvenuto tra il 13 e il 14 febbraio. Un ha provocato un’esplosione che ha creato un foro di 15 m² nel sarcofago esterno. Le autorità hanno confermato che, durante le operazioni di bonifica, non sono stati registrati livelli di radiazioni anomali, come dichiarato dalla IAEA.

Lavori Futuri e Monitoraggio

Nonostante l’incendio sia stato spento, i lavori per riparare lo squarcio nel sarcofago sono ancora necessari. È fondamentale monitorare termicamente l’impianto per prevenire ulteriori incendi. Un team di emergenza, inclusi gli scalatori, rimarrà nella zona per garantire interventi rapidi in caso di ulteriori necessità.

Danni al Rivestimento

Oltre al foro di 15 m², si registrano danni su un’area di 200 metri quadrati all’interno del sarcofago. È essenziale affrontare questi danni per garantire la sicurezza dell’area circostante e prevenire future problematiche.

Domati i roghi sul sarcofago di Chernobyl colpito dal drone, ma resta la falla alla centrale nucleare

Sono stati domati tutti i roghi sul sarcofago del reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina che nella notte tra il 13 e il 14 febbraio è stato colpito da un drone provocando diversi incendi a seguito di una esplosione e un foro di 15 m2 nel sarcofago esterno. Fortunatamente, come segnalato dalle autorità, al momento le fiamme sono state spente e durante tutte le operazioni di bonifica non sono stati registrati livelli di radiazioni al di sopra della norma come confermato dalla IAEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica).

Tuttavia, nonostante gli incendi siano stati domati, il lavoro qui non è finito: sarà necessario sia avviare delle operazioni per riparare lo squarcio sul sarcofago, sia monitorare termicamente l’impianto per essere sicuri che non si inneschino ulteriori roghi. Proprio per questo motivo il team di operatori di emergenza, scalatori inclusi, rimarrà sul posto per poter intervenire tempestivamente in caso di necessità.

Per riguarda i danni al rivestimento, oltre al sopracitato foro, si parla di un’area danneggiata di 200 metri quadrati, all’interno…

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Incidente nel Mar del Nord: petroliera e cargo collidono, fuoco a bordo, 32 feriti – i dettagli dell’accaduto.

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Incidente nel Mare del Nord

Oggi alle 9:48 locali (10:48 italiane) si è verificata una collisione tra due imbarcazioni nel Mare del , al largo delle coste inglesi dell’East Yorkshire. La nave tedesca, battente bandiera portoghese, chiamata Solong, ha impattato con la petroliera svedese Stena Immaculate presso l’estuario del fiume Humber. A seguito dell’incidente, la petroliera ha preso , provocando un forte boato, e anche la nave cargo ha mostrato segni di incendio.

Dettagli sull’impatto

Al momento della collisione, la Stena Immaculate era pressoché ferma, ancorata, mentre la Solong si muoveva a circa 16 nodi (oltre 30 km/h). Le dei dati di tracciamento satellitare indicano che la nave cargo stava navigando in linea retta senza tentativi di virata prima dell’impatto.

Evacuazione e preoccupazioni ambientali

Tutte e 32 le persone a delle due imbarcazioni sono state tratte in salvo e portate nel porto di Grimsby. Tuttavia, la preoccupazione rimane alta riguardo al potenziale impatto ambientale dell’incidente, poiché al momento della collisione la petroliera stava trasportando combustibile.

Collisione nel Mar del Nord tra petroliera e nave cargo, fuoco a bordo e 32 feriti: cos’è successo

Collisione tra due imbarcazioni oggi alle 9:48 locali (10:48 italiane) nel Mare del Nord al largo della al largo delle coste inglesi dell’East Yorkshire: la nave cargo tedesca battente bandiera portoghese Solong si è scontrata con la petroliera svedese Stena Immaculate, in corrispondenza dell’estuario del fiume Humber. La petroliera si è incendiata – testimoni hanno riportato di un imponente boato – e, secondo alcune testimonanze, anche la nave cargo avrebbe presentato delle fiamme dopo l’incidente. Al momento dell’impatto la Immaculate era pressoché ferma e ancorata al largo, mentre la Solong era in movimento a una velocità di circa 16 nodi (oltre 30 km/h). Dai dati pubblici di tracciamento satellitare delle due imbarcazioni sembrerebbe che la nave cargo stesse procedendo in linea retta prima dell’impatto, senza evidenti tentativi di virata.

Fortunatamente sono state portate in salvo al porto di Grimbsy tutte e 32 le persone dei due equipaggi, ma resta alta l’attenzione per il possibile impatto ambientale: al momento dell’impatto infatti pare che la petroliera stesse trasportando combustibile…

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L’importanza di Starlink per l’Ucraina e il suo utilizzo nel conflitto con la Russia

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Riflessioni su Starlink e Ucraina

Una recente dichiarazione di Elon Musk, “Senza , Kiev crolla”, ha scatenato un acceso dibattito internazionale riguardo all’importanza del servizio Starlink in Ucraina. affermazione è emersa in un contesto in cui il tra e Ucraina continua a deviare le comunicazioni e le infrastrutture del paese.

Fornitura di Starlink

Nel febbraio 2022, due giorni dopo l’inizio dell’invasione russa, Musk aveva annunciato che SpaceX avrebbe fornito migliaia di terminali Starlink per garantire la connettività in Ucraina. Questo servizio internet satellitare è stato fondamentale per sostituire le infrastrutture distrutte dai bombardamenti russi. Successivamente, la Polonia ha contribuito acquistando e inviando 20.000 unità, destinando circa 50 milioni di dollari all’anno per supportare la connettività del paese.

Implicazioni geopolitiche

L’impegno di Musk ha sollevato interrogativi sulle dinamiche attuali e future del supporto occidentale verso l’Ucraina, specialmente in un periodo in cui il clima politico potrebbe influenzare le decisioni di assistenza internazionale. La figura di Musk, da tempo associata al presidente Trump, aggiunge un ulteriore livello di complessità alla questione.

Perché Starlink è essenziale per l’Ucraina e come viene impiegato nel conflitto con la Russia

Nelle ultime ore una frase apparentemente minacciosa “Senza Starlink, Kiev crolla” pubblicata da Elon Musk sul profilo X riguardo alla presenza di Starlink in Ucraina è rimbalzata su tutte le prime pagine dei notiziari internazionali e sui social media, generando non poche polemiche.

Nel febbraio del 2022, solo due giorni dopo l’inizio dell’invasione russa in territorio ucraino, il magnate di Tesla aveva annunciato su X che avrebbe fornito all’Ucraina migliaia di terminali Starlink (servizio internet satellitare di SpaceX che fornisce connessione veloce e a bassa latenza ovunque nel mondo) per sostituire i sistemi distrutti dai russi durante il conflitto che prosegue da ormai tre anni. In seguito, la Polonia ha acquistato e destinato 20.000 unità Starlink all’Ucraina (circa 50 milioni di dollari l’anno, da aggiungere all’aiuto economico di USA, Polonia e Regno Unito), supportando la connettività internet del Paese invaso nella speranza di arginare l’espansione russa verso i territori polacchi.

Da quando Musk è approdato al fianco del presidente americano Donald Trump, però, l’aria che tira è un…

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Cosa è successo e quanto è stata grave la situazione del down?

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Segnalazioni di Malfunzionamenti

Nella mattinata dell’8 marzo, numerosi utenti hanno segnalato problemi nei pagamenti sul circuito Mastercard, sia online che nei negozi fisici. I terminali POS hanno frequentemente rifiutato le transazioni senza una chiara spiegazione, causando disagi agli utenti.

Diffusione dei Problemi

Le segnalazioni di malfunzionamento si sono diffuse rapidamente, raggiungendo un picco tra le 09:00 e le 10:00. Vari Paesi, tra cui Italia, Regno Unito, Giappone, Australia e Ucraina, sono stati coinvolti. Secondo il portale Downdetector, la maggior parte dei problemi ha riguardato le transazioni, mentre un numero minore di segnalazioni ha indicato difficoltà con acquisti online e app bancarie.

Rientro della Situazione

Dopo alcune ore, i malfunzionamenti hanno iniziato a diminuire, ma è importante comprendere le cause di questo disagio e se sia stato un e proprio blackout del sistema. Le indagini su accaduto sono in corso.

cos’è successo e quanto è stato grande il down

Continuano nella mattinata di oggi a fioccare segnalazioni di utenti che riscontrano problemi nell’effettuare pagamenti sul circuito Mastercard. Sia gli acquisti online sia i pagamenti nei negozi fisici tramite POS avrebbero infatti presentato da ieri mattina malfunzionamenti, con terminali che segnalavano transazioni rifiutate senza apparente .

Down del circuito Mastercard: le segnalazioni degli utenti

Le segnalazioni si sono diffuse rapidamente, con un picco tra le 09:00 e le 10:00 del mattino di ieri 9 marzo, e hanno coinvolto vari Paesi, tra cui l’Italia, il Regno Unito, il Giappone, l’Australia e l’Ucraina. Secondo i dati raccolti da Downdetector, un portale partecipativo che raccoglie segnalazioni da parte di utenti di tutto il mondo, la maggior parte dei problemi ha riguardato le transazioni, mentre una percentuale minore ha segnalato difficoltà con acquisti online e l’uso delle app bancarie. Dopo alcune ore, la è lentamente rientrata, ma resta importante analizzare cosa sia , quali possano essere state le cause e se si sia trattato di un vero e proprio blackout del…

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Una decisione a breve termine che comporta rischi significativi.

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Ridimensionamento della Scienza

Donald Trump ha adottato una politica di ridimensionamento e marginalizzazione della scienza, ignorando spesso le prove scientifiche. Le sue decisioni, come i tagli alla NOAA e l’uscita dagli Accordi di Parigi e dall’OMS, evidenziano una visione in cui la ricerca è vista come un ostacolo anziché un’opportunità. Questo solleva interrogativi su perché un Paese che ha fatto della scienza un pilastro del progresso economico e tecnologico, ora la tratta con indifferenza.

La Scienza e il Profitto Immediato

La ricerca scientifica non è neutrale in rapporto alla politica; genera dati che possono alterare equilibri economici e politici. Poiché i risultati scientifici sono il frutto di studi complessi e di lungo , possono rivelare verità scomode per i governi. Quando la scienza indica che un settore influisce negativamente sull’ambiente o che una politica ha effetti deleteri nel tempo, le autorità possono scegliere tra accettare i risultati e modificarne politiche oppure ignorarli per non compromettere interessi economici immediati.

una scelta miope e pericolosa

Se c’è un tratto distintivo della politica di Donald Trump nei confronti della scienza, è la tendenza a ridimensionarla, marginalizzarla e, in alcuni casi, a ignorarla del tutto. Dai tagli alla NOAA fino all’uscita dagli Accordi di Parigi e dell’OMS, la sua amministrazione ha adottato una linea che considera la ricerca più come un ostacolo che come un’opportunità. Ma perché? Perché un Paese che ha costruito la propria supremazia economica e tecnologica anche grazie alla scienza, dall’era spaziale fino alle rivoluzioni digitali, oggi la tratta come un problema?

La scienza non crea profitto immediato

La scienza non è neutrale agli occhi della politica. Non perché abbia un’agenda ideologica, ma perché produce dati, e i dati possono scombinare equilibri economici e politici. La ricerca scientifica con tempi lunghi, raccoglie prove, studia fenomeni complessi e, a volte, rivela verità scomode. Se uno studio mostra che un settore industriale contribuisce all’inquinamento o che una politica ha effetti negativi lungo termine, chi governa ha due opzioni: accettare la…

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X è inattivo su app e desktop: l’ex Twitter non funziona globalmente. Cosa è successo?

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Interruzione del servizio

A partire dalle 10:30 di lunedì 10 marzo 2025, la piattaforma di social media X, precedentemente nota come , ha subito un’interruzione di servizio globale durato circa un’ora. Gli utenti, sia da che da mobile, hanno segnalato difficoltà nel visualizzare contenuti, pubblicare post e inviare messaggi.

Segnalazioni di malfunzionamento

Secondo Downdetector, oltre 3.000 segnalazioni sono arrivate dall’Italia, mentre il numero globale ha superato le 20.000. Le difficoltà comprendevano anche l’impossibilità di effettuare ricerche nell’, suggerendo un malfunzionamento ampio e significativo.

Assenza di comunicazioni ufficiali

Nonostante il grande numero di segnalazioni, X non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto, lasciando gli utenti in attesa di notizie riguardanti l’intervento del team tecnico, che opera sotto la direzione di Elon Musk. Attualmente, non è chiaro se le cause del disservizio siano già state identificate e se siano in corso lavori per ripristinare la funzionalità completa della piattaforma.

X è down sia da app che da desktop, l’ex Twitter non funziona in tutto il mondo: cos’è successo

A partire dalle 10:30 di oggi, lunedì 10 marzo 2025, la piattaforma di social di X – precedentemente nota come Twitter – ha smesso di funzionare per circa un’ora sia da desktop che da mobile, con migliaia di segnalazioni di disservizi provenienti da tutto il mondo. Il malfunzionamento riguarda sia il sito Web che l’app mobile, impedendo agli utenti di visualizzare nuovi contenuti, pubblicare post o inviare messaggi. Diverse segnalazioni anche sull’impossibilità di effettuare ricerche all’interno dell’app. Secondo le segnalazioni raccolte da Downdetector, piattaforma che raccoglie le segnalazioni degli utenti sui disservizi online, il numero di utenti che hanno riportato problemi in Italia ha superato quota 3.000; le segnalazioni hanno superato la soglia delle 20.000. Tutto questo intorno alle 11:45 (momento in cui stavamo ancora curando la stesura di questo articolo). X – che storicamente è un social che non ha mai presentato particolarmente spesso problemi di accesso – non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull’accaduto, per cui non sappiamo se il team tecnico al servizio di Elon Musk stia già lavorando a una…

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