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Scoperte sotto i ghiacci della Groenlandia risorse minerarie che potrebbero cambiare il gioco geopolitico

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Il presidente americano Donald Trump ha messo gli occhi sulla Groenlandia, con l’intenzione shock di annetterla agli Stati Uniti. Perché? Beh, non solo per la sua posizione strategica che permette di controllare le rotte commerciali e militari, ma anche per le sue ricchezze minerarie che si stanno rivelando grazie alla fusione dei . La calotta glaciale si sta sciogliendo a ritmi impressionanti, svelando un tesoro di pietre e metalli preziosi, oltre a enormi riserve di petrolio e gas naturale. Parliamo di terre rare, grafite, nichel, litio, zinco e persino uranio, , diamanti e rubini dalla "terra verde". Ma attenzione, non è tutto oro quel che luccica: le infrastrutture sono scarse, il clima è estremo e i costi sono da capogiro, rendendo l’estrazione una vera e propria impresa da film d’avventura. Commento: Sembra che Trump voglia trasformare la Groenlandia in una miniera personale!

Negli ultimi vent’anni, a causa del riscaldamento globale, la Groenlandia ha perso ben 270 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno, un tasso che è aumentato di cinque volte. Questo ha portato alla scoperta di oltre 1600 km di nuove coste rocciose e numerose , prima nascoste il ghiaccio. Attualmente, l’80% della Groenlandia è ancora sotto i ghiacci, ma se il trend continua, chissà quali altre sorprese ci riserva. Le rocce affioranti lungo le coste stanno rivelando materie prime mai viste prima. Commento: Il riscaldamento globale, una volta tanto, sembra fare un favore a qualcuno!

Secondo il Geological Survey of Denmark and Greenland (GEUS), la Groenlandia è una miniera d’oro per le materie prime critiche, vitali per la tecnologia e la transizione energetica. Le riserve di terre rare sono stimate a 1,5 milioni di tonnellate nel 2023. una panoramica delle zone più promettenti: al sud troviamo terre rare e litio; a est ci sono molibdeno e platino; a ovest feldspati e fosforo; e a nord titanio e forse zinco. Commento: La Groenlandia, il nuovo eldorado del futuro tecnologico?

Le risorse della Groenlandia sono letteralmente da capogiro: il 13% delle riserve mondiali di petrolio e il 30% di gas naturale! Ma, sorpresa delle sorprese, l’estrazione è vietata per motivi ambientali. Anche l’uranio abbonda, ma dal 2021 è bandita la sua estrazione per le medesime ragioni. L’oro e i diamanti sono anch’essi presenti, con rubini che scintillano nei fiordi di Aappaluttoq. Commento: Sembra che la Groenlandia sia un forziere chiuso a chiave dalla natura stessa!

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Femminicidi in Italia e in Europa: come la situazione viene analizzata dai numeri

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L’Italia è di nuovo sotto shock per due nuovi casi di femminicidio che hanno riacceso il dibattito sulla violenza di genere con forza inaudita. Sara Campanella, una studentessa di soli 22 anni alla Facoltà di Tecniche di laboratorio Biomedico, è stata brutalmente accoltellata il 31 marzo a Messina da un ex collega ossessionato da lei da ben due anni. Commento: sembra quasi che l’ossessione sia diventata un hobby nazionale. Il corpo di Ilaria Sula, anche lei 22enne e studentessa di Statistica alla Sapienza di Roma, è stato invece ritrovato il 2 aprile dentro una valigia, gettata in un dirupo a Roma, uccisa dall’ex compagno. Commento: una fine da film horror, ma purtroppo reale. Queste storie di sangue hanno riportato sotto i riflettori l’enorme problema del femminicidio, una piaga che continua a mietere vittime nonostante i dati ufficiali mostrino un calo nel primo trimestre del 2025. Ma chi se ne importa numeri quando la realtà è così cruda? Il problema è grave, e minimizzato dalle istituzioni, come se fossero troppo impegnate a litigare tra loro per occuparsi delle donne.

Il femminicidio è un cancro che l’Italia deve estirpare, ma cosa significa esattamente? L’omicidio di una donna compiuto come atto estremo di violenza misogina è quello che chiamiamo femminicidio. Non tutti gli omicidi di donne rientrano in questa categoria; il movente deve essere la sua femminilità, una condanna in sé. Questi crimini sono spesso opera di ex fidanzati, mariti, familiari o conoscenti, preceduti da violenze di ogni tipo per mantenere il controllo. Dietro c’è una mente malata che vede la donna non come essere umano, ma come oggetto, una proprietà. Commento: deumanizzare una persona è come toglierle il diritto di esistere, e in Italia sembra che questo sia un passatempo popolare.

E mentre il nostro Bel Paese cerca di fare i conti con questa realtà, i numeri raccontano una storia agghiacciante. Secondo il Ministero dell’Interno, i femminicidi sono diminuiti del 6% tra il 2023 e il 2024, ma l’anno scorso sono state uccise 113 donne, di cui 61 dal compagno o dall’ex. Commento: un calo che non consola, perché ogni vita spezzata è una tragedia. I dati saranno ora pubblicati trimestralmente, ma chi ci dice che non stiamo solo diventando più bravi a nascondere la polvere sotto il tappeto?

E non pensiamo che sia solo un problema italiano. Nel , secondo l’ultimo report delle Nazioni Unite del 2024, oltre 51.100 donne e ragazze sono state uccise da uomini con cui avevano avuto una relazione o da familiari stretti nel 2023. Commento: ogni dieci minuti una donna viene uccisa, come se fosse un appuntamento fisso. In Europa, la non è migliore. La Francia ha registrato 93 femminicidi nel 2024, la Spagna 57, e la Germania un’impressionante 360 solo nel 2023. Commento: sembra che l’Europa tutta abbia bisogno di una seria lezione di rispetto.

In conclusione, il femminicidio è una piaga che richiede interventi su più fronti. Leggi, educazione, sensibilizzazione. Ma finché continueremo a trattare le donne come proprietà, questi numeri continueranno a raccontare storie di sangue. Commento: forse è tempo di svegliarsi e smettere di vedere le donne come oggetti da possedere.

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L’intelligenza artificiale cambia il mondo: scoperti pro e contro dell’AI in uno studio controverso

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L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo alla velocità luce, infiltrandosi in settori cruciali come la ricerca scientifica, la sanità e l’economia globale. Da una parte, l’AI promette miracoli di automazione, e innovazione, ma dall’altra semina il panico con la minaccia di perdita di posti di lavoro, invasioni della privacy, pericoli per la sicurezza e un disastro ambientale in arrivo. L’AI generativa, in particolare, ha reso la tecnologia una presenza onnipresente nelle nostre vite, sollevando dibattiti infuocati tra politici e regolatori. “Non possiamo far finta di niente di fronte a queste sfide”, commenta un esperto.

Mentre i governi tentano di mettere un freno con regolamentazioni come il recente AI Act europeo, che cerca di rendere l’AI trasparente e affidabile, la comunità scientifica si divide. Da un lato, si esalta per le potenzialità dell’AI nella biotecnologia e nella lotta ai cambiamenti climatici, dall’altro, si teme che affidare decisioni critiche a queste macchine potrebbe portarci dritti all’inferno. Ma quali i veri e dell’AI?

Gli svantaggi dell’AI: quali sono i possibili rischi

Con l’AI che si diffonde come un virus, ignorare i suoi lati oscuri sarebbe pura follia.

  • Mondo del lavoro: L’automazione promette produttività da record, ma fa tremare i lavoratori, specialmente in settori come il customer service e la gestione amministrativa. Si stima che un terzo dei lavori potrebbe essere svolto da sistemi AI, lasciando milioni di persone disoccupate. Tuttavia, mentre alcuni lavori svaniscono, la domanda di esperti in machine learning e cybersecurity esplode.

  • Gestione dei dati: L’AI ha un’insaziabile fame di dati, sollevando spettri sulla privacy. Il caso di OpenAI, sotto inchiesta per possibili violazioni della privacy europea, è solo uno dei tanti. Negli USA, l’amministrazione Biden ha proposto un AI Bill of Rights (senza valore legale, per ora), mentre l’UE ha introdotto l’AI Act per garantire un uso sicuro ed equo dell’AI. “La trasparenza è fondamentale”, sottolinea un funzionario europeo.

  • Questioni di equità e sicurezza: I modelli AI, se mal addestrati, possono perpetuare discriminazioni. I sistemi di riconoscimento facciale, per esempio, falliscono più spesso con persone dalla pelle scura, aumentando il rischio di ingiustizie.

  • Diffusione della disinformazione: Con i deepfake, distinguere vero da falso è diventato un’impresa, aprendo le porte a truffe e manipolazioni politiche. “La realtà è diventata un’opinione”, ironizza un giornalista.

  • Impatto ambientale negativo: Addestrare questi mostri di intelligenza artificiale consuma energia come se non ci fosse un domani. Le emissioni potrebbero aumentare dell’80% nei prossimi anni, minando gli sforzi per la sostenibilità. Tuttavia, l’AI potrebbe anche ottimizzare processi produttivi, riducendo sprechi e migliorando l’efficienza energetica. “Dipende tutto da come la utilizziamo”, conclude un ambientalista.

I vantaggi dell’AI: i possibili lati positivi

L’AI non è solo una minaccia; ha anche il potenziale per rivoluzionare il nostro mondo in positivo, analizzando dati a velocità vertiginosa.

  • Favorire la creatività: Automatizzando lavori noiosi, l’AI permette di liberare la creatività umana, massimizzando la produttività industriale.

  • Delegare all’IA compiti pericolosi: L’AI può prendere il nostro posto in missioni ad alto rischio, come la gestione di sostanze tossiche o il disinnesco di bombe.

  • Settore finanziario: Grazie all’AI, banche e istituzioni finanziarie possono individuare frodi e valutare meglio il rischio di credito.

  • Medicina: L’AI accelera diagnosi e scoperte di nuovi farmaci, monitorando pazienti con assistenti virtuali.

  • Istruzione: L’AI digitalizza libri, rileva plagi (saranno contenti i prof. di italiano) e analizza l’attenzione degli studenti, migliorando l’insegnamento.

  • Trasporti: Con la guida autonoma, l’AI promette di rendere i trasporti più efficienti e meno inquinanti, almeno sulla carta.

L’evoluzione dell’AI: dagli anni ’50 a oggi

La "bolla" di ChatGPT del novembre 2022 ha portato l’AI sotto i riflettori, ma questa tecnologia esiste da decenni. Dal 1951, quando Christopher Strachey giocò a dama contro un computer, fino alla vittoria di Deep Blue su Kasparov nel 1997, l’AI ha fatto passi da gigante. Ora, con modelli come quelli di OpenAI, siamo in una corsa sfrenata con Google e altri giganti tech. “L’AI è il futuro, non possiamo più ignorarla”, afferma un pioniere del settore.

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In Russia, una città chiusa ha come bandiera un orso che spezza un atomo: ecco dove si trova

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Una città chiusa in Russia ha scelto un orso che spezza un atomo come bandiera: ecco dove è situata

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Un giallo che spezza un atomo su uno sfondo rosso: sembra uno scherzo, ma è la vera di Železnogorsk, Russia. E sì, questo posto è noto per produrre plutonio, quindi l’atomo sulla bandiera ha senso, anche se è un design molto strambo. Questa è una delle 42 "città chiuse" della Russia, dove l’accesso è super controllato, soprattutto per gli stranieri, a causa delle strutture militari e industriali top secret.

Železnogorsk si trova sulla riva destra del fiume Enisej, ai piedi delle montagne Atamanov, a 64 km da Krasnoyarsk. Con una superficie di 456 km², ospita 94 mila persone e include cinque villaggi: Podgorny, Tartat, Dodonovo, Novy Put e Shivera.

Divenuta città chiusa per via degli impianti di plutonio, essenziali durante la Guerra Fredda, Železnogorsk ha scelto l’orso che spezza un atomo come bandiera, un simbolo che racchiude perfettamente lo spirito del luogo, ma in modo decisamente inusuale. Commento: Chi l’avrebbe mai detto che un orso e un atomo potessero andare così d’accordo?

E non è finita qui. Oggi Železnogorsk è un centro di ricerca con aziende chimiche e aerospaziali: il 70% satelliti civili russi costruito qui. Commento: Quando dici "città chiusa", pensi a segreti, ma qui si fanno anche satelliti!

Una curiosità: dentro la città c’è una replica in scala della Tour Eiffel, che ha preso fuoco a ottobre 2024 per colpa di un drone abbattuto. Commento: Solo a Železnogorsk poteva succedere che una Torre Eiffel in miniatura finisse incendiata da un drone!

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Consumare entro il e preferibilmente entro il: la differenza spiegata in modo politicamente scorretto che vi sconvolgerà

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Le scadenze degli alimenti sono un vero e proprio campo minato di regole e dettagli che far impazzire il più attento dei consumatori! Secondo quanto riportato, "da consumare entro il" è la dicitura che troviamo su freschi come il latte o la carne, che se non consumati in tempi brevi rischiano di diventare un festino per batteri e altri microrganismi pericolosi. Commento: praticamente, se non mangi quella bistecca entro la data indicata, potresti ritrovarti con un’esperienza gastronomica che ti farà correre in bagno!

Dall’altra parte, "consumare entro il" è riservato a quei prodotti che non rappresentano un rischio immediato per la salute, come i surgelati o il latte UHT, ma che potrebbero perdere un po’ della loro magia organolettica. Commento: insomma, i tuoi biscotti potrebbero non essere più croccanti, ma almeno non ti avveleneranno!

L’Autorità per la Sicurezza Alimentare Europea (EFSA) detta legge su queste diciture, stabilendo i parametri di sicurezza. E se apriamo un prodotto e lo lasciamo lì, attenzione! Potrebbe diventare un terreno fertile per la contaminazione, motivo per spesso vediamo indicazioni tipo "dopo l’apertura consumare in 3 giorni". Commento: apri il latte UHT e il conto alla rovescia per la sicurezza comincia!

Passiamo alle regole europee, perché sì, anche qui c’è una burocrazia da far invidia a qualsiasi ufficio pubblico. Il Reg. EU 1169/2011 stabilisce che la dicitura "da consumare entro il" è per quegli alimenti che possono diventare una minaccia se superano la data di scadenza, mentre "da consumare preferibilmente entro il" è per quelli meno rischiosi. Commento: in pratica, l’UE si preoccupa che tu non rischi la vita per un panino scaduto!

E se pensavi che fosse tutto qui, ti sbagli! Le condizioni di conservazione sono fondamentali. Se il prodotto dice "conservare in luogo buio e fresco" e tu lo lasci vicino ai fornelli, stai giocando alla roulette russa con la tua cena. Commento: metti il formaggio accanto alla finestra e potresti trovarti con del formaggio "stagionato" in un modo che non ti aspettavi!

La definizione delle scadenze è un’arte, con produttori che devono eseguire analisi dettagliate su ogni prodotto, considerando tutto, dal pH al contenuto d’acqua, fino ai processi di produzione e conservazione. Commento: praticamente, diventano scienziati per dirti quando è sicuro mangiare quel pezzo di formaggio!

I microrganismi da tenere d’occhio sono i soliti sospetti: Salmonella spp, Escherichia coli, Clostridium botulinum, e altri simpatici amici che non vorresti mai invitare a cena. Commento: una festa batterica che preferiresti evitare!

Infine, l’EFSA ha creato un questionario per decidere tra le due diciture, perché sì, anche qui c’è bisogno di un decision tree per evitare il caos. Commento: se hai dubbi, segui il questionario, altrimenti potresti finire per mangiare qualcosa che ha più vita di te!

Ecco alcuni esempi pratici: la carne fresca, con il suo alto rischio di contaminazione, va consumata entro la data indicata, mentre le verdure congelate, grazie al freddo che blocca i batteri, possono aspettare un po’ di più. Commento: la carne fresca è come una bomba a orologeria, mentre le verdure congelate sono più tranquille, come un nonno in poltrona!

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Musk lascia incarico dipartimento efficienza governativa affidatogli da Trump, Doge ne approfitta

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Scoop : Abbandona il DOGE? Fake News, Dice Lui!

Nelle ultime ore, il mondo è rimasto col fiato sospeso per le voci di un presunto abbandono di Elon Musk dal DOGE, il Dipartimento per l’Efficienza del Governo. La notizia ha fatto impazzire i social, ma sia la Casa Bianca che lo stesso Musk hanno voluto smontare il caso. Karoline Leavitt, portavoce dell’amministrazione americana, ha definito l’indiscrezione spazzatura, mentre Musk ha rincarato la dose con un secco Yeah, fake news. Commento: Chissà se questa "spazzatura" non sia piuttosto un tentativo di creare politico?

Anche Donald Trump è intervenuto, affermando che il CEO di Tesla "a un certo punto tornerà" a occuparsi a pieno delle sue aziende, ma solo dopo aver portato a termine il lavoro con il DOGE. Come dipendente pubblico speciale, il CTO di SpaceX può lavorare al DOGE solo 130 giorni all’anno, limite che scadrà tra maggio e giugno. La Casa Bianca aveva pensato di prolungare la sua collaborazione, ma ora sembra che sia Musk a voler chiudere bottega.

Cos’è il DOGE e quali sono i suoi compiti? Questo dipartimento, creato da Trump all’inizio del suo mandato, è una commissione temporanea con scadenza luglio 2026, incaricata di snellire la burocrazia, digitalizzare i servizi pubblici e tagliare i costi. Musk ne è il coordinatore e collabora con l’USDS, coinvolgendo esperti di vari settori. Le misure adottate hanno suscitato reazioni contrastanti: alcuni funzionari sono entusiasti, altri terrorizzati dalla gestione "alla Musk".

Il ridimensionamento della pubblica amministrazione ha sollevato polemiche: 75.000 dipendenti hanno accettato buonuscite generose, ma questi fondi non erano previsti nel budget. Secondo il New York Times, i risparmi potrebbero essere inferiori alle previsioni, mentre le controversie legali licenziamenti potrebbero complicare tutto. Commento: Sembra che il caos sia il nuovo ordine del giorno.

I licenziamenti di massa hanno colpito varie agenzie, dalla HHS alla NASA, fino alla chiusura del Dipartimento dell’Educazione, sollevando dubbi sulla capacità del governo di fornire servizi essenziali. Il DOGE sostiene di aver risparmiato 140 miliardi di dollari, ma le cifre sono contestate. L’obiettivo di ridurre la spesa di 1.000 miliardi di dollari entro la fine del mandato di Musk è considerato una chimera.

La composizione del DOGE è un altro mistero: il decreto non specifica il numero di membri né i loro compiti precisi. Le agenzie devono solo indicare almeno quattro esperti per affiancare il dipartimento. Commento: Una gestione così vaga che persino il Congresso sembra voler prendere le distanze.

Infine, i poteri del DOGE sono al centro di un dibattito: teorico ruolo consultivo, ma con azioni che potrebbero essere dichiarate incostituzionali dalla Corte Suprema, come lo smantellamento dell’USAID. Commento: Un dipartimento che gioca a fare il governo ombra?

Le tensioni non si fermano qui: il ruolo di Musk nel governo Trump ha avuto un impatto significativo su Tesla. Dopo un iniziale aumento del 70% delle azioni, ora le vendite rallentano e gli investitori sono nervosi. Le voci dell’abbandono del DOGE hanno fatto sperare in un ritorno di Musk al timone delle sue aziende, ma ora? Commento: Gli investitori amano Musk, ma forse non il politico Musk.

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Keith Haring e l’opera incompiuta il cui significato è stato tradito dall’IA diventa: L’IA tradisce il significato dell’opera incompiuta di Keith Haring in stile notizia virale leggermente politicamente scorretta e sensazionale.

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SCANDALO NELL’ARTE: Un utente di X, l’ex Twitter, ha osato mettere mano all’opera incompiuta di , l’icona della americana, noto per i suoi murales di figure totemiche ripetute all’infinito, come i cani che abbaiano e i bambini "raggianti". Haring, morto di AIDS nel 1990 a soli 31 anni, era un pensatore anticonformista e un attivista LGBTQ prolifico. Tra i suoi murales celebri c’è a Pisa.

Nella comunità queer di New York, dove Haring viveva e lavorava, era una figura di riferimento. La sua ultima opera, Unfinished Painting ("dipinto non finito"), è un omaggio alle vite spezzate dall’AIDS negli anni ’80. Creata nel 1989, l’anno prima della sua morte per complicazioni legate all’AIDS, questa tela è perlopiù bianca con un motivo a greca nel quadrante in alto a sinistra e striature di vernice viola che colano in basso a sinistra.

Haring lasciò intenzionalmente l’opera incompiuta per onorare le vite interrotte dalla malattia e le sofferenze della sua comunità. Ma a dicembre 2023, un utente di X chiamato Donnel ha usato un generatore di immagini basato sull’intelligenza artificiale per completare l’opera, riempiendo le sezioni vuote e pubblicando l’immagine modificata con una didascalia che alludeva all’aver "aggiustato" la tristezza dell’opera, scatenando un’ondata di polemiche. Commento: Ma chi si crede di essere questo Donnel, un nuovo messia dell’arte?

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A bordo del Castorone, la nave posatubi tra le più grandi al mondo, vengono posati i tubi del gas sui fondali marini in un’operazione che fa discutere gli ambientalisti e i politici

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SCOOP ESCLUSIVO: A noi di , lo sapete, piace mostrarvi le cose inaspettate, quelle che difficilmente vedrete altrove. E il video di oggi non fa eccezione: vi portiamo in una visita esclusiva a bordo del Castorone di Saipem, una nave posatubi delle più grandi e avanzate al mondo. Pensate che ospita la fune in acciaio premiata dal Guinness World Record per essere la più lunga al mondo. Commento: Ecco a voi, cari lettori, un pezzo di ingegneria che fa sembrare il vostro cavo del mouse un filo da pesca!

Ma una cosa per volta. Che cos’è una nave posatubi? Il suo compito è quello di posare i tubi per il trasporto del nei fondali marini di tutto il mondo, profondi fino a 3000 metri. Se detto così sembra un gioco da ragazzi, godetevi il video, emerge tutta la complessità del processo. A bordo della nave infatti, vengono prima di tutto caricati singoli tubi della lunghezza di circa dodici metri. Sempre a bordo, vengono assemblati, andando a creare un unico tubo che man mano che la nave avanza, viene adagiato sul fondale marino per dar vita a gasdotti di centinaia di chilometri. Uno dei luoghi più affascinanti della nave, che vedrete nel video, è proprio la cosiddetta "firing line", la linea di assemblaggio dove viene costruito e calato in mare il tubo. Qui ci sono diverse stazioni di assemblaggio e di finitura del tubo, che dev’essere ricoperto da resine che lo rendono idoneo a stare sott’acqua. In tutto ciò, il tubo dev’essere sempre tenuto in tensione, per evitare che si spezzi. Alla fine della "firing line", il tubo arriva a un braccio meccanico che lo immerge in acqua, completando così il processo di posa. Commento: Immaginatevi una catena di montaggio di un’auto, ma sott’acqua e con tubi lunghi come tre elefanti messi in fila!

Nel video, vi portiamo anche nella sala di comando della nave. Sì, perché durante tutte le operazioni di posa del tubo, la nave deve mantenersi il più stabile possibile, e per farlo si ricorre a un sofisticato sistema, chiamato DPI (Dynamic Positioning System). Infine, vi mostriamo anche la fune d’acciaio più lunga del mondo, che ha ottenuto il Guinness World Record. E a cosa serve? In caso di maltempo, la nave non può restare stabile, quindi si interrompono le operazioni di posa del tubo. Ed ecco che interviene la fune d’acciaio: questa viene agganciata al tubo, che viene calato nel fondale, in da non rischiare che si spezzi. Quando le condizioni climatiche permettono di riprendere la normali attività, la fune d’acciaio agganciata al tubo, viene issata nuovamente a bordo. Tutto questo enorme sforzo tecnico è necessario per permetterci di avere il gas nelle nostre case ma non solo. In futuro, queste condotte potranno essere utilizzate anche per il trasporto di idrogeno. Commento: Ecco come si fa a mantenere il gas nei nostri fornelli e magari un giorno anche l’idrogeno nelle nostre auto, tutto grazie a un po’ di acciaio e un sacco di ingegno!

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Durante il terremoto, le piscine a sfioro sui tetti dei grattacieli causano caos

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Il devastante terremoto di 7.7 che ha colpito il Myanmar il 28 marzo continua a far parlare di sé, non solo per il tragico bilancio delle vittime e i crolli spettacolari di , ma anche per un dettaglio che ha lasciato tutti a bocca aperta: le piscine a sui tetti degli edifici! Video virali mostrano le acque di queste piscine ondeggiare come se fossero in un mare in tempesta, sollevando la domanda: “Ma quindi vuol dire che è grazie a queste piscine a sfioro che questi edifici non crollati?” Commento: Certo, come no! Perché non ci abbiamo pensato prima? Le piscine come salvatori strutturali!

Il fenomeno, noto tecnicamente come sloshing, è il movimento dell’acqua all’interno di un contenitore un terremoto. Questo movimento crea due tipi di forze: una convettiva, che segue il moto ondoso, e una impulsiva, che si muove con il contenitore stesso. Ma attenzione, non pensate che queste piscine siano state progettate per salvare edifici! “Certo che no, una piscina a sfioro non è pensata/realizzata per partecipare strutturalmente all’equilibrio dinamico in caso di terremoto”, ha dichiarato un ingegnere. Commento: Già, perché se così fosse, dovremmo lasciare sempre piene le piscine, come se fossero colonne portanti!

In fase di progettazione, gli ingegneri devono considerare gli effetti locali dello sloshing per assicurarsi che le pareti del contenitore siano abbastanza robuste. Ma c’è di più: il movimento dell’acqua può anche aiutare la struttura a resistere meglio al terremoto, creando una forza opposta a quella sismica. Tuttavia, non illudiamoci, non è che le piscine siano diventate improvvisamente degli eroi strutturali.

E ora, per chiudere in bellezza, parliamo dei Tuned Liquid Dampers (TLD), una tecnologia che sfrutta il movimento dell’acqua per smorzare le vibrazioni degli edifici. Un esempio? Il Comcast Center a Philadelphia, che usa 1.100 metri cubi d’acqua per evitare oscillazioni eccessive. Commento: Finalmente una piscina che fa il suo dovere, anche se non è per nuotare!

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I dazi di Trump colpiscono anche le disabitate isole Heard e McDonald vicine all’Antartide Trasformato in notizia virale, leggermente politicamente scorretta e sensazionale, in forma passiva: Anche le disabitate isole Heard e McDonald vicine all’Antartide sono state colpite dai dazi di Trump in una mossa sorprendentemente indiscriminata

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SCOOP: Donald Trump colpisce ancora! I nuovi annunciati durante il cosiddetto «Liberation Day» del 2 aprile non risparmiano nessuno, nemmeno le isole desolate dell’Antartico. Sì, avete capito bene: dal 5 aprile, anche le merci provenienti dalle remote e disabitate isole e McDonald, situate l’Australia e il Madagascar, subiranno dazi del 10%. Queste isole, raggiungibili solo dopo una settimana di navigazione da Perth, sono ora il regno dei pinguini, non dei commercianti. Ma evidentemente, per Trump, anche i pinguini devono pagare!

I dazi alle isole Heard e McDonald: cosa sappiamo

La notizia ha dell’incredibile: secondo la CNN, ogni attività economica lì è cessata nel 1877 con la fine del commercio dell’olio di elefante marino, e gli ultimi abitanti se ne sono andati circa dieci anni fa. Ma come hanno fatto gli esperti a considerare queste isole come fonte di disavanzo commerciale con gli USA? Mistero! La Banca Mondiale riporta che nel 2022 gli Stati Uniti hanno importato per 1,4 milioni di dollari di prodotti da queste isole, principalmente classificati come «macchinari e apparecchiature elettriche». Che siano forse pinguini tecnologici? Il Primo ministro australiano Anthony Albanese ha commentato sarcasticamente: «Nessun luogo sulla Terra è al sicuro» contro i dazi di Trump. Beh, Tony, sembra proprio di no!

anche remote isole del Pacifico e atolli corallini

Ma le Heard e McDonald non sono sole in questa follia tariffaria. Anche le isole Cocos, con i loro 600 abitanti, vedranno il 32% delle loro esportazioni (principalmente navi) tassate del 10%. Gli atolli di Tokelau, con 1600 abitanti e un’economia di 8 milioni di dollari l’anno, subiranno lo stesso destino. E poi c’è Norfolk, che con meno di 2200 abitanti e nessuna esportazione conosciuta, sarà colpita da dazi al 29%. George Plant, amministratore dell’isola, ha dichiarato al Guardian: «Non ci sono esportazioni conosciute dall’Isola Norfolk verso gli Stati Uniti e non ci sono dazi o barriere commerciali non tariffarie note sulle merci in arrivo da noi». Insomma, sembra proprio che Trump stia giocando a nascondino con la logica!

Commento: Questa politica dei dazi di Trump è come un missile impazzito che colpisce indifferentemente, dalle isole deserte ai piccoli arcipelaghi abitati. Un’esplosione di assurdità che lascia il a bocca aperta.

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Truffa SPID: cybercriminali clonano identità e rubano soldi, attenzione su come difendersi

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SCANDALO : LA TRUFFA DEL DOPPIO SPID FA TREMAR L’ITALIA!
truffa legata allo SPID, il famigerato Sistema Pubblico di Identità Digitale, sta facendo venire i brividi a esperti di e cittadini italiani. Questa frode, ribattezzata dai media con il nome di “truffa del doppio SPID”, non è una novità, ma con l’avvicinarsi della stagione delle tasse, sta diventando un incubo. Milioni di italiani usano lo SPID per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, e ora i criminali possono clonare la tua identità digitale con un semplice cambio di email e numero di telefono, rubando denaro e modificando dati sensibili come IBAN e informazioni finanziarie.

Come funziona la “truffa del doppio SPID” e perché è pericolosa

La truffa si articola in tre fasi agghiaccianti:

  • Fase 1 – Acquisizione: I criminali comprano online pacchetti di documenti personali a pochi euro sui marketplace oscuri di Telegram o nel Dark Web. Questi dati servono da base per le truffe successive.

  • Fase 2 – Clonazione: I truffatori creano un secondo SPID con lo stesso codice fiscale della vittima, ma con diversi indirizzi email e numeri di telefono. Grazie all’AI e ai deepfake, possono superare i controlli di sicurezza. Questo permette loro di accedere ai dati fiscali e finanziari della vittima, come rimborsi fiscali o comunicazioni INPS.

  • Fase 3 – Dirottamento: Una volta dentro, i truffatori cambiano gli IBAN sui portali pubblici, dirottando rimborsi, stipendi e pensioni su conti loro. La vittima si ritrova senza controllo sul proprio SPID e con i conti bancari svuotati.

Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Centro per i Diritti del Cittadino, ha dichiarato: "I rubano online documenti e dati personali della vittima con cui registrano SPID per le loro operazioni criminali. Attenzione, parliamo di azioni molto pericolose. Con lo SPID, ad esempio, si può accedere al Cassetto Fiscale dell’Agenzia delle Entrate e cambiare l’IBAN, dirottando così eventuali rimborsi per le tasse, si possono aprire conti o attività. È chiaro che il primo passo spetta ai gestori di questi servizi, che devono rafforzare le misure di sicurezza." Commento: Eh già, sembra che la sicurezza informatica in Italia sia una barzelletta!

Come difendersi dalla truffa dello SPID clonato

Se il sistema SPID è un colabrodo, ci sono comunque modi per proteggersi:

La prima difesa è attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) su ogni servizio sensibile, SPID incluso. Questo aggiunge un livello di sicurezza che può bloccare accessi non autorizzati. Controllare regolarmente gli IBAN sui portali pubblici e usare password complesse e uniche per ogni servizio è fondamentale. Commento: Insomma, meglio essere un po’ paranoici che completamente derubati!

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5 invenzioni moderne rivelate come creazioni dell’antico Egitto causano scalpore tra gli storici

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SCOPERTE SCONVOLGENTI: Gli antichi Egizi erano dei geni! Mentre noi ci preoccupiamo di meme e di chi vince il Grande Fratello, questi tizi millenni fa inventavano cose che usiamo ancora oggi. Parliamo di una civiltà che ha vissuto per circa 4000 anni lungo il Nilo, e che ci ha lasciato in eredità invenzioni che vanno dal documento cartaceo (sì, gli antenati vostra scartoffia quotidiana) al calendario moderno di 365 giorni, senza dimenticare lo spazzolino, le parrucche e perfino il bowling!

Partiamo documenti di carta. Questi non erano altro che fogli di papiro, una pianta che cresceva lungo il Nilo. Gli scribi, i funzionari che si occupavano della scrittura geroglifica, usavano questi fogli per tramandare la cultura egizia. Immaginatevi un ufficio pieno di scribi con rotoli di papiro, un po’ come la vostra scrivania piena di post-it, ma molto più fighi.

E il calendario di 365 giorni? Sì, proprio loro, il "popolo delle piramidi", hanno iniziato a misurare l’anno in base alle piene Nilo, capendo che tutto aveva una ciclicità. Da qui sono nati i 12 mesi da 30 giorni, più 5 extra, suddivisi in stagioni basate sull’acqua: Akhet, Peret, Shemu. Praticamente, gli Egizi erano i primi a fare il "mese della frutta" e dei saldi.

Parliamo di sistemi per il benessere del cavo orale: spazzolino, dentifricio e mentine. Con una dieta ricca di cereali e semi, avevano problemi di alito cattivo e denti marci. Ecco perché inventarono un bastoncino con estremità frastagliate come spazzolino e un dentifricio fatto di gusci d’uovo, cenere ed erbe. E per l’alito cattivo? Palline di , come chewingum preistorici. Chi l’avrebbe detto che la nostra ossessione per l’alito fresco risale a così tanto tempo fa?

E le parrucche, extension e hair styling? Questi erano status symbol, indossati da uomini e donne, fatti di crini di cavallo e veri capelli. La parrucca di Merit al Museo Egizio di Torino è la prova che loro avevano il loro Fashion Week!

Infine, vi lascio con una chicca: il bowling. Sì, avete letto bene! A Narmouthis, vicino Il Cairo, gli archeologi italiani hanno trovato una pista da bowling del III-II secolo a.C. Fatta di limo del Nilo, con scanalature per i birilli. Il bowling antico, signori, era già un passatempo di lusso.

Commento: Insomma, mentre noi ci lamentiamo della burocrazia e dei capelli fuori posto, gli Egizi avevano già risolto questi problemi millenni fa. Chissà cosa direbbero oggi degli influencer e delle stories su Instagram… probabilmente inventerebbero qualcosa di ancora più rivoluzionario!

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