Il lutezio: caratteristiche e utilizzo
Il lutezio è l’elemento appartenente alla serie dei lantanidi con numero atomico 71, configurazione elettronica [Xe] 4f14, 5d1, 6s2 e aspetto grigio-argenteo. Il suo nome deriva da Lutetia, l’antico nome di Parigi, in onore del suo scopritore Georges Urban che lo isolò come impurezza dalla gadolinite insieme a Carl Auer Freiherr von Welsbach nel 1907.
Proprietà del lutezio
Il lutezio ha un numero di ossidazione comune di +3, ma può anche presentare numeri di ossidazione +1 e +2. È l’elemento dei lantanidi con maggiore densità e temperatura di fusione, nonché con raggio atomico più piccolo a causa della contrazione lantanoidea. La forma stabile di lutezio è rappresentata dall’isotopo 175, ma vi è anche l’isotopo 176 con un tempo di dimezzamento di 3,78 × 10^10 anni.
Reazioni del lutezio
Il lutezio reagisce con l’aria formando l’ossido di lutezio. In soluzione di acido solforico, si comporta come lo ione Lu^3+. Con gli alogenati forma gli alogenuri, mentre con l’acqua produce idrossidi.
Utilizzi del lutezio
Il lutezio può essere impiegato come catalizzatore nel cracking dei prodotti petroliferi, nella polimerizzazione e in reazioni di idrogenazione. Presenta radioisotopi utilizzati in medicina nucleare, come il lutezio 177, che potrebbe diventare uno dei radionuclidi terapeutici più comuni.
Trova anche applicazioni come sensore di impurità nell’industria metallurgica e alcuni sali sono utilizzati nella produzione di componenti elettronici, presenti ad esempio in televisori a colori e lampade fluorescenti.